By Domenico Peccerillo on dicembre 2015
Il neoeletto sindaco del comune di Casola, Domenico Peccerillo, con la Giunta da lui nominata ha varato un piano quinquennale di piani e riforme da apportare alla città e da proporre al Consiglio comunale. Il progetto è composto da cinque linee programmatiche che trattano cinque diverse tematiche: l’ambiente, lo sviluppo economico, la cultura, lo sport e la famiglia. Per ogni punto il Governo dell’ente ha steso un programma per l’intera durata della carica. Per l’ambiente sono stati proposti: la messa in sicurezza del territorio, un progetto per i rifiuti, aumentando la raccolta differenziata sarà possibile diminuire la tassa sulla spazzatura, un piano di mobilità per rendere la città più vivibile per tutti i cittadini, anche per i disabili, infine opere pubbliche e manutenzione del verde. La pianificazione dello sviluppo economico prevede un maggior sostegno al lavoro, incentivando anche il settore agricolo, ma soprattutto sostenendo l’occupazione giovanile, saranno poi incentivate l’innovazione come il Wi-Fi gratuito nel centro cittadino. e un’applicazione per tenere sempre in contatto i cittadini con le Istituzioni. Si vuole rendere, infatti, la struttura amministrativa cittadina più aperta e disponibile verso il pubblico, e più attenta agli sprechi. Anche la cultura e lo sport sono parti importanti del programma quinquennale, con una maggiore pianificazione di eventi culturali e sportivi, la creazione di poli d’incontro, un sostegno alle famiglie più disagiate per l’educazione dei bambini, campi estivi per minori, riqualificazione del campo sportivo. Infine un piano interamente dedicato alle famiglie, con sostegni alle categorie più deboli e politiche sociali, una città più sicura e una maggiore attenzione alla sanità. È un programma molto impegnativo e ricco di spunti validi, e di progetti che apporterebbero notevoli miglioramenti, rendendo Casola un comune altamente vivibile. Non mancano alcuni punti che potrebbero essere migliorati, come il lavoro giovanile, affidarsi solo a stage, servizio civile e al Progetto Garanzia giovani, può essere un palliativo, può dare una boccata d’aria ma non riesce a risolvere davvero una problematica così profonda.
Fonte: articolo di www.puntoagronews.it – 2 dicembre 2015